Giugno 2008 - Giugno 2013 / Anno V

venerdì 5 agosto 2011

Il balletto dei Btp italiani e lo spread, questo sconosciuto

L’altra volta, sono impazzita per trovare cifre e dati sul nostro (dell’Italia) debito, il nostro deficit, nonché il nostro Prodotto Interno Lordo (Pil). Oggi sto impazzendo con il cossiddeto spread Btp - Bund tedeschi. Ma che cavolo è? Non è colpa mia se non sono laureata in Economia, eppure vorrei capire. Intanto questo coso: lo spread. In soldoni è la differenza tra due unità: in questo caso tra buoni del Tesoro, italiani da una parte ed i loro omologhi tedeschi dall’altra. Lo spread, ancora più nel dettaglio, è la differenza di rendimento tra i due titoli, cioè quanto ci può guadagnare chi li ha acquistati: chi acquista buoni, fa un prestito allo Stato che, alla scadenza del prestito, rifonda la cifra con gli interessi. Quando lo spread di cui tanto si parla sale (viene indicato in punti base … i famosi 390 intorno ai quali sta oscillando in questi giorni) vuol dire che gli interessi che lo Stato italiano deve pagare aumentano, con un peso quindi maggiore sulle casse statali stesse. Si parla di una linea di confine a 400 punti base: superata tale soglia gli interessi inizierebbero ad attestarsi tra il 6 ed il 7% … decisamente alti per gli economisti. Basti considerare che i rispettivi titoli decennali statunitensi hanno un rendimento del 2,44%; un impegno decisamente meno gravoso per il Tesoro Usa (vedi qui Bloomberg: http://www.bloomberg.com/markets/rates-bonds/government-bonds/us/).

Ora sto cercando di capirne un po’ di più sui rendimendi dei Bund tedeschi ...

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