Giugno 2008 - Giugno 2013 / Anno V

domenica 14 agosto 2011

Finanze europee: perché l’Italia deve farcela da sola

Dati alla mano, è abbastanza deduttivo capire perché nel giro di un’estate non ancora finita l’Unione europea ha fatto pressione sull’Italia affinchè mettesse mano al debito interno, così come è facile capire cosa dobbiamo leggere tra le righe delle insistenti dichiarazioni europee secondo cui l’Italia può farcela da sola e non ha bisogno dei prestiti del cosiddetto Fondo Salva Stati. Partiamo dalla fine: l’Europa non ha i soldi per sostenere l’Italia, quindi l’Italia deve cavarsela da sola. Non ci sono altre possibilità.
I Paesi europei se ne sono resi conto a metà Luglio, quando in uno dei tanti vertici hanno ufficializzato il Fondo Salva Stati. Questo prenderà definitavemente il nome di ESM, European Stability Mechanism (Meccanismo di Stabilità Europeo) entro l’inizio o i primissimi mesi del 2013, dopo la ratifica degli Stati membri dell’Unione europea. Nelle sue casse sono previsti 700 miliardi di euro, con una capacità però di prestito effettiva di 500 miliardi.
Ognuno dei 17 Paesi che usano l’Euro (i Paesi dell’Euro Zona) dovrà contribuire in base al proprio peso all’interno dell’Unione: l’Italia, con quasi il 18%, è il terzo Paese contribuente, dopo la Germania (27%) e la Francia (20%).
Parte di questi fondi sono già stati usati per aiutare la Grecia, l’Irlanda ed il Portogallo (anche se non in toto ma assieme al contributo del Fondo Monetario Internazionale). Va da se che con un’Italia insolvente, il Fondo Salva Stati andrebbe in bancarotta.
Non a caso il presidente dell'Unione europea Herman Van Rompuy ha ultimamente insistito per rimpolpare il Fondo Salva Stati; allo stesso tempo si capisce perché la Germania sia contraria, visto che nel Fondo deve sborsare quasi il 30%.
Insomma, la Grecia è andata in crisi con un debito di circa 300 miliardi pari al 142% del Prodotto Interno Lordo (Pil); l’Italia ne ha uno che sfiora i 1.900 miliardi, pari a quasi il 120% del Pil.
Se affondiamo noi, affonda sicuramente anche l’Europa. ( Tutti i dati sono estrapolati dai documenti ufficiali dell’Unione europea. )

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